Una noiosa mattina di fine estate come spesso capita, portata anche dal momento che tutt'ora stiamo vivendo, interrotta solo da qualche messaggio tra noi, con le varie proposte per passare insieme la giornata. Tra mille idee che nel giro di pochi minuti sono uscite fuori, quella migliore ci è sembrata una camminata tra i boschi, alla ricerca di aria fresca e perché no magari qualcosa di stimolante da fotografare, per noi che raramente ci dedichiamo a scattare tra natura e paesaggi. Solito caffè prima di partire e via in macchina senza meta. Sarà stata la musica, l’aria che entrava dai finestrini e soprattutto l’allegria, che in men che non si dica ci siamo ritrovati sull'appennino umbro-marchigiano. Si sa per le montagne molte sono le stradine secondarie che invitano a essere percorse. Imboccata una di queste, dopo qualche minuto si fa notare una piccola piazzola tra gli alberi, comodissima per parcheggiare. Finalmente all'aria aperta, con in spalla le nostre “ragazze” iniziamo a camminare in mezzo al bosco, assaporando l’aria fresca e soprattutto il silenzio che in questi luoghi è caratteristico. Ognuno immerso nei propri pensieri, al solo rumore delle foglie e dei ramoscelli rotti dai nostri passi, percorriamo un po’ di strada a piedi fin quando in lontananza non abbiamo intravisto un cancello aperto.
Si sa che la curiosità è la valigia ideale per ogni viaggio e nel nostro piccolo ne portiamo un bel po’ durante le nostre esplorazioni. Senza nemmeno parlare ma con un gioco di sguardi, all'unisono ci siamo diretti verso quell'invitante entrata. All'apparenza ci è sembrata una struttura ancora in funzione, già pregustavamo qualche piatto prelibato per il pranzo unito però all'amarezza di non poter fare foto. Ma arrivati all'ingresso abbiamo notato la bellezza della desolazione e del silenzio. Una grande struttura, classica per ristoranti-alberghi di montagna ancora in ottime condizioni. Qualche scatto all'esterno e una porta di servizio spalancata ci ha invitato a entrare. Quando usciamo a fotografare facciamo un gran baccano durante il viaggio, ma mentre ci troviamo in questi luoghi che tanto amiamo un rispettoso silenzio cala tra noi, interrotto solo dal rumore delle nostre fotocamere. Anche in questo caso abbiamo rispettato la regola e avvolti in un religioso silenzio la nostra fantasia ha dato vita a viaggi nel tempo, immaginando come quegli spazi possano essere stati utilizzati nel corso del tempo: banchetti, feste, semplici cene familiari con gli affetti più cari, il tutto contornato dai bellissimi giochi di luce che ancora oggi entrano dalle finestre ancora sane. Giriamo per le varie stanze, con la speranza di trovare un oggetto oppure una stanza da letto che sta ancora li, ferma nel tempo ad attenderci per sfoggiare la sua bellezza. La struttura è grande e non delude le aspettative create dalla veloce vista esterna. Riportiamo a casa un bel po’ di scatti e soddisfatti torniamo a passeggiare tra i boschi, con lo sguardo attento…magari qualche altro segreto può celarsi dietro agli alberi. Una volta tornati a casa abbiamo cercato come al solito informazioni sul posto, ma non ne abbiamo trovate. Probabilmente sarà chiuso da non oltre una decina di anni.
Il ricordo della grande sala ampiamente vetrata, con un bel caminetto e un grande lampadario ci ha messo di buon umore, immaginando ancora serate di festa al calore del fuoco e del buon umore il tutto incorniciato in uno scenario naturalistico spettacolare.
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