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L'idroscalo del lago

Quest’anno per le ferie estive sono tornato a visitare il Gargano. Peschici con la fortezza che si affaccia a strapiombo sul mare e i vicoli stretti e caratteristici. Vieste con la leggenda di Cristalda e Pizzomunno, i vicoli bianchi e l’acqua cristallina. Questa zona vanta un mare davvero magnifico ma non tutti sanno che c’è un lago pieno di barche di pescatori altrettanto magico; un lago dove il tempo sembra essersi fermato su quei piccoli moli tra reti da pesca e barchette di legno. Non ci sono capitato per sbaglio ma avevo una meta ben precisa da cercare: un idroscalo di guerra abbandonato, d'altronde non c’è vacanza in cui non sia alla ricerca di un vecchio rudere da immortalare. Lungo la strada che costeggia il lago cercavo con lo sguardo un segno che mi indicasse l'esistenza di quel posto: un muro crollato, una torretta, il filo spinato classico dei luoghi militari, ma non mi sarei mai immaginato quello che avrei visto appena passata una curva: un intero complesso adagiato nel verde con una decina di stabili che un tempo erano alloggi per ufficiali, cucina, stanze per militari semplici ed ora se ne stanno lì, dormienti, a scandire il tempo che passa e a dare riparo per la notte alle mucche che pascolano.

Aprendo il cancello ci si ritrova sommersi da una strana pace, come se quel luogo non avesse mai visto la malvagità della guerra a cui ha fatto da scenografia quando i tedeschi lo occuparono negli anni 40 prima di essere liberato dagli inglesi e lasciato poi in decadenza sul finire degli anni settanta. Edificato nella fine dell'ottocento dallo stato Italiano, ha ospitato una scuola di pilotaggio per le squadriglie impiegate nel basso-medio Adriatico durante la prima guerra mondiale e dopo un breve periodo di inutilizzo, i locali vennero risistemati nel 1936 probabilmente per quello che fu il suo ultimo utilizzo durante la seconda guerra mondiale. Purtroppo gli edifici sono praticabili solo con degli stivaletti a causa del manto di sterco lasciato dagli animali che copre quasi del tutto il bel mattonato presente. Scale, colonne e ambienti vari sono ormai allo stato di decadenza più totale ed alcune strutture stanno per essere totalmente divorate dalle sterpaglie, tranne quella che doveva essere la zona cucina che ha addirittura ancora il camino e qualche resto di porte e finestre ed un vano che sembra essere stato ripulito da qualche writer per farne una mostra delle sue (magnifiche) opere permanenti.

Mentre mi aggiravo per quel luogo cerando di immortalare più cose possibili mi imbatto in un gruppo di persone del posto che facevano da guida turistica a degli amici che sicuramente erano passati a trovarli durante le loro vacanze estive. Una signora mi racconta che fino a una quindicina di anni fa l’idroscalo aveva ancora un guardiano che se ne prendeva cura e che addirittura per un periodo sembrava che le autorità territoriali fossero interessate a recuperarlo. I suoi ricordi di bambina arrivano fin quando, davanti la chiesa poco distante (che mi ha detto essere parte integrante del sito) ci facevano la festa del paese e si ballava fino a tarda notte. Mi ha consigliato di farci un salto per vedere quello che anch’esso è ormai un rudere ed ha completamente perso il tetto. Il mio tour è durato poco più di un’ora e per i nostalgici romantici come me che si trovano in zona, consiglio veramente di farci un salto, merita davvero.


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Stefano T.



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