L’entusiasmo che si prova ogni volta, penso che sia sempre lo stesso.
Un weekend di fine gennaio io Stefano ed Elena ci siamo accordati per partire la mattina presto ed andare a fare una delle nostre escursioni. Questa volta è stato Daniele a lasciarci per una vacanza fuori dall'Italia a fotografare niente di meno che l’aurora boreale ma noi, armati del nostro zaino e saliti in macchina siamo partiti in direzione di una villa abbandonata in Umbria in una giornata tiepida e assolata. Dopo un’ora circa di macchina arriviamo su una collina, dove troviamo quello che resta di una villa stupenda immersa da rovi. Pur non sapendo come entrare non ci siamo persi d’animo e gira che ti rigira con un paio di telefonate e gli occhi ben aperti è stato più semplice di quanto potessimo immaginare. Una strada lunga e dritta ci ha portato davanti a questo edificio tutto coperto da impalcature e anche se non si vedevano bene le sue facciate, abbiamo potuto subito immaginare quanto potessero essere ricche le famiglie che negli anni l’hanno abitata.
Bella, imponente ed abbandonata era lì in tutto il suo antico splendore che aspetta di venire giù pezzo dopo pezzo. A fianco alla porta d’ingresso, si nota solo tramite una finestra la cappella; una piccola chiesetta affrescata internamente di un bellissimo azzurro. Purtroppo quella parte è un cumulo di rovi e macerie e siamo riusciti a fare giusto uno o due scatti dall'unica finestra che dava sulla facciata principale della villa. Entrando nella casa padronale, tutta sorretta da “pali” si notano ancora con nostro grande stupore i suoi affreschi; ogni cosa è un dipinto: i soffitti, le pareti, le porte, un vero e proprio capolavoro di altri tempi. Facendo delle ricerche storiche, sembra che la sua costruzione risalga alla metà del 500 e che abbia un legame con palazzo Spada di Roma in quanto Michelangelo Spada deve aver chiesto la progettazione di tutti e due i palazzi dall'architetto Antonio Sangallo. Non abbiamo trovato documentazioni che provino questo, ma è ciò che nel tempo è stato tramandato di voce in voce quindi si suppone che questa fosse la residenza di campagna del Conte Spada in principio e poi nel tempo fu abitata da altre famiglie nobili fini ad arrivare nel 1945, dove è venuta in possesso alla famiglia Calenda e successivamente all’acquisto da parte di una società di credito.
Non so da quanti anni ora è così, in questo evidente stato d’abbandono, sorretta da
strutture metalliche per far sì che non diventi solo un cumulo di macerie. Per fortuna le nostre uscite fotografiche ci portano come al solito a viaggiare con la fantasia e così con la nostra immaginazione tornano le carrozze, le persone vestite con abiti antichi e i tempi andati, i grandi saloni, tutte le persone che lavoravano in questa villa e ne avevano cura, le case dei contadini...
Ogni nostra uscita così diventa un’avventura, che ci porta lontano dalla nostra vita attuale.
Deborah C.
Guarda la gallery completa: la villa degli affreschi
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